So che qualcuno storcerà il naso, ma dopo aver visto Bruno Vespa e D’Agostino sui tetti del Vaticano e i cecchini appostati per la beatificazione dei Papi non ho resistito
E allora dirò che, come aveva fatto notare anche il Card. Martini, questa cosa di santificare i papi dovrebbe essere valutata con maggiore cautela, rispettando i tempi lunghi che da sempre la Chiesa si da, in tante questioni. Mi riferisco in particolare a GPII.
Anni fa camminavo per le vie del centro di Roma con un appena ordinato sacerdote cileno, ma di sicura e promettente carriera. Nel suo paese governava Pinochet e gli chiesi giocoforza cosa ne pensasse. E lui giù a difendere il dittatore, con mia grande sorpresa. Gli ricordai le notizie circa le torture, le sparizioni, i soprusi e i diritti umani dimenticati. E lui a dire che se erano vere quelle notizie si riferivano a fatti necessari, cose che succedono per contrastare chi osteggia la dittatura, i comunisti.
Anni dopo leggo che quel prete in carriera viene fatto Vescovo di una importante diocesi del Cile, proprio da GPII. Lo so che può significare poco, ma a volte i dettagli sono importanti, denotano uno stile. E forse di uno stile diverso abbiamo bisogno.
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