La Siria per me è il ricordo di un viaggio delle meraviglie.
Primo perché fu un viaggio di fine Novembre regalato ed inaspettato, e poi perché mai avrei
pensato di vedere posti così interessanti, gonfi di storia e di bellezza.
Solo un altro posto mi ha dato un’emozione equivalente: Israele e la città di Gerusalemme in particolare. Sembrerebbe una contraddizione, vista la
reciproca acredine fra i due paesi, ma per quel che m’interessa qui, non è
così, perché essa è sola esterna a noi stessi, nelle cose, nella politica, nelle
chiusure dei governi, nella cecità degli estremisti e nei drammi della gente
che vive in posti incredibilmente straordinari.
Mi è venuto in mente
il viaggio in Siria leggendo ieri che è stata colpita da un mortaio la moschea
degli Omayyadi a Damasco, quella che conserva all’interno una cappella
contenente la testa di Giovanni Battista, cugino di Gesù. Ma ogni volta che
leggo di bambini che fuggono abbandonati, di popolazioni in ristrettezze, di
uccisioni, rapimenti e bombe, non posso che esserne triste, perché a tanti ho
già raccontato di come la Siria e i paesi vicini siano posti sicuramente da
visitare, senza indugi, senza preconcetti o pregiudizi, guardando e ascoltando,
sapendo che la verità è sempre sinfonica.
Che bella la città di Palmira, un’oasi nel deserto che
lascia senza fiato. Che bella Aleppo e la sua parte più antica. Ricordo quell’anziano
ed il suo asino che scendevano dalla cittadella, lui si mise in posa per la mia
foto, ma si aspettava un compenso ed io non capii. Andò via brontolando. Che
strano dover contrattare tutto, sempre, specialmente nei suq; mai fermarsi al
primo prezzo proposto. Ed uscire dal mercato che hai fatto incetta di datteri,
dolci e pistacchi, o qualche pezzo di seta. Che bella Homs, Latakia e il fiume
Eufrate. O i reperti degli incredibili romani capaci di portarsi colonne e
terme nel bel mezzo di un deserto. Che bella Ma'alula (ingresso), dalle case
celesti, il villaggio colpito recentemente dalla guerra: lì si parla ancora
aramaico, lì si conservano le memorie di S. Tecla discepola di Paolo. E che
dire del Krak dei cavalieri crociati e della sua imponenza, posto a guardia
delle valli.
Insomma un viaggio incredibile. Da Aleppo, attraverso le
memorie cristiane del monaco stilita Simeone, fino al museo di Damasco, che
conserva i ricordi di Ugarit, Mari e Ebla e perfino le vestigia della
bellissima sinagoga di Dura Europos.
Non credo potrò rivedere quei luoghi, ma essi sono nel mio
cuore e nei miei ricordi che ho fermato qui, insieme all’apprensione per quelle
persone, per quella regione che un giorno troverà pace, ne sono sicuro, perché
troppo bella, tanto cara.
Se nessuno si offende chiuderei con una bellissima frase che
un poeta riferisce alla città di Gerusalemme, in un Salmo: “Se ti dimentico
Gerusalemme, si paralizzi la mia destra” (Salmo 137,5). La adopero come
parafrasi universale; del resto fu detta da un poeta e religioso ebreo
confinato a Babilonia che anelava un ritorno alla città della pace. Un auspicio
per tutti quelli che desiderano una terra di pace e di bellezza.

"La verità è sempre sinfonica" stupendo !
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